Blaise Pascal e la facoltà di pensiero in opposizione al “politicamente corretto”

26.09.2023

Noi tutti facciamo sempre tantissime cose: colazione, scuola, pranzo, compiti o lavoro, tv, sport, danza, qualche volta cena fuori e cinema, due pagine di un libro e finalmente si dorme, perché domani ci aspetta un'altra giornata.

Perché le persone riempiono così la propria vita? Pascal era tormentato da questa e da altre domande: "Qual è il senso della mia esistenza? Che ci faccio qui, in questo posto e in questo momento?". Per Pascal l'uomo è grandioso, è autore di scoperte e invenzioni strabilianti, ed è l'unico essere capace di porsi problemi tanto profondi. Un gatto non sta certo a chiedersi che senso abbia il suo stare al mondo. Eppure l'uomo è anche assai debole, perché si pone domande a cui non trova risposta e per questo soffre. E allora cosa fa?

"Si diverte," dice Pascal. Siccome ha paura delle risposte, si distrae con mille occupazioni. Se stiamo sul divano a far niente, presto ci annoiamo. A un certo punto la noia diventa così insopportabile che dobbiamo distrarci. Succede perché, quando ci annoiamo, finiamo per chiederci chi siamo e cosa ci facciamo al mondo. Ci accorgiamo che la nostra vita è brevissima rispetto all’eternità dell'universo, che il nostro corpo è minuscolo rispetto all'infinità dello spazio. Insomma, che non siamo poi così speciali. Allora ci scopriamo fragili come canne al vento.

Ma per Pascal l'uomo è una canna pensante, e questa è la sua forza. Quindi dobbiamo affrontare le domande difficili, perché facendo finta che non ci riguardino facciamo anche finta di essere felici, invece di esserlo veramente.

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia