C’è ancora domani

18.01.2024
Attenzione! Questa lettura potrebbe svelare il finale del film, quindi vi consiglio di vederlo prima!

Il film della Cortellesi permette di soffermarsi su alcune tematiche interessanti da poter analizzare insieme. 

Prima tra tutte l’operosità di Delia. La protagonista, moglie e madre, deve districarsi tra i doveri quotidiani di una donna di umili origini dell’epoca, vivendo in una situazione di difficoltà -sociale oltre che economica- amplificata dalla scia della Seconda Guerra mondiale. Delia corre continuamente da una parte all’altra della città, svolgendo più lavori per portare qualche soldo in più a casa. La protagonista è una donna molto intraprendente, come dimostra il finale sorprendente: si precipita a votare con il coraggio di cambiare la situazione politica anzichè arrendersi alla fuga. È una donna determinata che, nel silenzio, resiste alla grande sofferenza causata dalla violenza e dallo sfruttamento da parte non solo del marito in senso stretto, ma anche dagli uomini in senso lato. Di fronte a tutto questo, non perde quella bellissima testardaggine di resistere per le proprie idee, senza demordere o scendere a compromessi con nessuno.

Il suo principale obiettivo è vedere la figlia felice e sposata con un uomo in grado di garantirle non solo un maggiore benessere economico ma anche una condizione di rispetto di quei diritti che oggi diamo per scontato. Sappiamo che però la vicenda prende una direzione diversa: ad unire la figlia e lo spasimante non c’era amore bensì un interesse economico. 

Che questo ci serva come spunto di riflessione: la storia è piena di pagine insanguinate per la lotta di diritti che oggi non reputiamo fondamentali, anzi, di fronte ai quali spesso ci lamentiamo. Inoltre, non distanti da noi, i casi di violenza sulle donne continuano e anzichè diminuire riducendosi a zero sembrano aumentare vertiginosamente negli ultimi decenni.

Un’espresione latina dice “Sic parvis magna” (“dalle piccole cose, alle grandi”).

Delia, dalle umili origini che avevi, sei diventata una donna grande. Hai molto da insegnare non solo alle donne, ma anche agli uomini.

Grazie Paola, grazie Delia.










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