Rispetto a “Psicologia delle masse e analisi dell’io” di S. Freud
Le pecore, quando stanno in gregge, sono tutte vicine l’una davanti all’altra e hanno la testa bassa e continuano ad annusare la scia altrui per non perdersi e procedendo tutte nella stessa direzione. Noi dobbiamo togliere lo sguardo dal basso, scoprire la bellezza del mondo che ci circonda e andare incontro all’altro. Dobbiamo essere originali. Questa è la difficoltà: trovare la nostra originalità. Perché ognuno è diverso dagli altri. Se continuiamo a seguire la folla, la massa, possiamo cadere in tentazioni pericolose (l’alcool e la droga per esempio).
La vita è fragile, come un calice di cristallo, ma dobbiamo trovare la prospettiva per vederne i meravigliosi riflessi del sole sulla sua superficie.
Dobbiamo trovare quell’originalità che è in ognuno di noi e che ci permette, come fa il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, di scegliere il disegno che più ci piace.
Rispondo quindi alla domanda che questo principe si pone nel deserto: sì Piccolo Principe, le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.
Sono quelle luci che insieme illuminano il cielo di notte. Allo stesso modo noi adolescenti dobbiamo brillare di un’originalità che, insieme a quella di altre persone, illumina gli altri: li aiuta, li fortifica e li conforta.
È questo il nostro scopo: essere da esempio, vincitori della battaglia nell’io per trovare la propria identità, e per dire agli altri: “Ce l’ho fatta, ora tocca a te”.
Così lasceremo un mondo migliore.